Le fibre sono un componente vegetale che ricoprono un ruolo molto importante per il funzionamento dell’organismo umano, in particolar modo per l’intestino.

Le fibre svolgono diverse funzioni utili alla nostra salute, tra le quali la regolarizzazione della peristalsi intestinale e il facilitamento dell’evacuazione delle feci. Inoltre, sono in grado di rimuovere eventuali scorie presenti nell’intestino, rallentano l’assorbimento di grassi e zuccheri, limitano il colesterolo e conferiscono un senso di sazietà, utile durante un periodo di dieta.

Scopriamo insieme quali alimenti poter mangiare in una dieta povera di fibre alimentari con il nostro articolo di oggi.

Indice:

Per chi è indicata la dieta povera di fibre?
Sono diversi i casi in cui una dieta povera di fibre potrebbe rivelarsi utile o, addirittura, necessaria, soprattutto quando si soffre di patologie legata all’apparato digerente, come la sindrome del colon irritabile.

Uno scarso apporto di fibre è indispensabile anche a chi soffre di diverticoli e coliti, sia infiammatorie che infettive, a chi è affetto da intolleranze e allergie, oppure a coloro che sono sottoposti a terapie radioattiva o farmacologiche. Infine a chi, in seguito a un tumore o al morbo di Crohn, soffre di resezione intestinale e a coloro che si devono preparare per alcuni specifici esami endoscopici, come la colonscopia.

Tuttavia, bisogna specificare che, una volta superata la patologia e riportato l’organismo alle condizioni normali, è consigliato tornare a un’alimentazione contenente la quantità di fibre necessaria.

dieta povera di fibre

Quali alimenti poter mangiare in una dieta povera di fibre?
Durante una dieta per diverticoli, per esempio, bisogna innanzitutto evitare tutti gli alimenti ricchi di fibre, in primis la frutta, i cereali, gli ortaggi e tutte le leguminose. Quando non se ne può fare a meno, questi cibi devono almeno essere lavorati o raffinati in modo tale da eliminare il rivestimento esterno, dove si trova la maggiore concentrazione di fibre.

Anche il latte e i latticini in generale devono essere limitati, perché chi soffre di disturbi intestinali vede ridotta la quantità degli enzimi lattasi sulla mucosa. La conseguenza di questa situazione è la fermentazione batterica del lattosio, che può provocare alcune sintomatologie connesse, per esempio un’intolleranza.

I cibi che, invece, vanno inseriti nella dieta sono quelli in cui c’è un basso residuo di fibra, come gli ortaggi a foglia cruda, i cereali, le farine raffinata, i legumi passati e la frutta sbucciata oppure spremuta e centrifugata. Inoltre, bisogna fare molta attenzione all’idratazione, per cui è necessario bere molta acqua.

Oltre a scegliere con oculatezza gli alimenti da mangiare, durante una dieta povera di fibre, bisogna prestare attenzione anche alla loro cottura. In questo senso, i metodi più indicati sono la bollitura, la cottura al microonde, quella a vapore e a pressione.

Sono, invece, assolutamente vietati la frittura, la grigliatura, la cottura al forno e la tostatura. Infine, è necessario limitare al massimo l’utilizzo di spezie, soprattutto quelle piccanti come il pepe o il peperoncino, ma anche il coriandolo, il curry e il cumino.

 

Esempio di dieta povera di fibre
Volessimo schematizzare una dieta povera di fibre, questa prevederebbe, a colazione, yogurt e biscotti secchi; a mezza mattina si potrebbe fare uno spuntino, bevendo una spremuta di arancia, mentre a pranzo bisognerebbe mangiare un piatto di riso in bianco (condito con olio e parmigiano) o, in alternativa, una pasta al pomodoro e una porzione di petto di tacchino (o pollo) accompagnato da pane al frumento.

Di pomeriggio, si potrebbe consumare un altro spuntino a base di yogurt e fetta biscottate, infine, a cena, un minestrone in brodo, anche con della pasta di semola e una spolverata di parmigiano; in alternativa un riso in bianco, se a pranzo si è mangiata la pasta, e un filetto di spigola (o altri pesci simili, anche il tonno) con patate al vapore e 50 grammi di pane al frumento. Tutto condito con dell’olio extravergine di oliva.

L’apporto idrico nella dieta povera di fibre
Quando ci si sottopone a una dieta povera di fibre, ci si può trovare ad avere a che fare con feci eccessivamente stringenti, cosicché si rende necessario aumentare l’apporto idrico, nonostante l’eliminazione di frutta e verdura.

Inoltre, una dieta povera di fibre può causare anche una riduzione di assorbimento di vitamine {C, B-carotene e K) e sali minerali (potassio e magnesio, per esempio), per cui, in questi casi, è utile rivolgersi al proprio medico di fiducia per farsi prescrivere degli integratori che possano sopperire a queste mancanze.

 


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